Stavolta l’autore, nel suo continuo e curioso peregrinare nella terra isolana, muta orizzonti per fermarsi in un paese posto al limite estremo del Sarcidano, tra la Trexenta e la Marmilla. In questa cornice naturale che fa da sfondo alla vita del piccolo paese di Sant’Impera, si sviluppa la narrazione che ruota attorno alla figura principale di Fernando e della sua quotidiana attesa nella panchina della vecchia e decadente stazione oramai prossima, di lì a pochi mesi, alla chiusura definitiva.
Fernando aspetta un treno che è metafora dell’esistenza e del destino umano. Un’attesa per qualcosa o per qualcuno che si vorrebbe incontrare ma che non arriva, al pari della felicità, di un conto da saldare, del desiderio di un sogno da realizzare, di una partita da chiudere, ma tutto questo senza fare i conti con gli scherzi del destino che talvolta arriva senza alcun preavviso.
La storia si tinge di giallo, un noir leggero nel quale irrompono tre donne, Iris Gâteau, così soprannominata per le sue eccellenze dolciarie, Maria Grazia, la tessitrice del paese e Caterina, con la quale Fernando aveva avuto in un lontano passato dei trascorsi amorosi. La narrazione si arricchisce di molteplici personaggi che fanno da contorno ai due avvenimenti principali che scuotono le coscienze. Le storie di vita dei vari attori e comparse di quest’universo umano arricchiscono la trama ricamandola di episodi, parole non dette, equivoci, colpi di scena che esaltano la capacità narrativa dell’autore.
in copertina: foto a cura dell’autore.

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Roberto Brughitta nasce nel 1965 a Cagliari. Burattinaio per passione, amante del mare, adora navigare a bordo del suo kayak, la speleologia e le strade ferrate.
Le sue pubblicazioni sono:
I racconti del giocattolaio;
Baci di laguna;
La donna farfalla;
Oro, corallo e arcobaleno;
La trilogia di Pinocchio;
Genna di Taquisara;
Coriandoli di storie;
I rintocchi di Galusé.
racconti per l’infanzia:
Su Lepòri Isposu;
Trucioli di Cuore;
Una gara per Bascaleggia;
La danza di Mebia.