Emiliano conduce una vita ordinaria. Studia, si diverte con gli amici e quando può dà una mano al padre e al fratello, entrambi pastori, che con fatica mandano avanti l’azienda di famiglia. Con Stella, la sua fidanzatina storica, hanno in testa un sacco di progetti, che non vedono l’ora di realizzare insieme. Ma occorre attendere però.
Bisogna pazientare perché prima c’è il servizio di leva da fare, che il ragazzo, a dire il vero, avrebbe volentieri evitato. Dieci mesi. Un tempo apparentemente breve, che il fato trasforma d’improvviso in uno spartiacque, capace di stravolgere l’esistenza dei protagonisti del romanzo. Ci sarà per loro una vita prima della naja, una durante ed una successiva.
Buoni e cattivi, bene e male, giusto e sbagliato, si mischieranno come le carte in una partita a poker, dove chi pensa di avere il gioco migliore, è quello che in genere perde l’intera posta.
In “Stiamo vicini che qui non si tocca” leggerai di amicizie, rapporti tra figli e genitori e di un amore giovane, che desidera solamente la possibilità di maturare. Scorrendo le pagine avrai l’impressione di conoscere già i protagonisti, di avere già sorriso per le loro goffaggini o empatizzato per le insicurezze, trovandoti d’un tratto a percorrere il loro stesso cammino, non più da osservatore ma da compagno di viaggio.
illustrazione: Roberto Sanna (tramite Dall-E)
Adriano Corona nasce il 3 novembre del 1977 a Sardara, un piccolo paese del Medio Campidano, dove tuttora abita.
Lavora come geometra e nel tempo libero ama correre, viaggiare e leggere.
“Stiamo vicini che qui non si tocca” rappresenta la sua seconda opera letteraria, che segue il romanzo d’esordio “Silvano Principe del Monreale”, edito da AmicoLibro nel luglio del 2019.
foto autore di Silvia Altea