La poesia è un fenomeno umano perché nasce attraverso i sensi e Gianluigi Pulix, in questa raccolta poetica, ce ne offre un esempio.
Il suo linguaggio poetico nasce quando qualcosa della realtà cattura la sua attenzione e sente di dover riportare al mondo l’emozione che ne scaturisce. Tutto diventa spunto per una poesia, anche quello che abbiamo avuto sempre davanti ai nostri occhi o quella quotidianità che lascia che la vita ci scorra davanti.
Pulix qui diventa un poeta che racconta, che gioca, che si dispiace, che riflette, che si diverte.
Ecco che quindi anche il ricordo di qualcosa che ha lasciato un segno nella nostra memoria, nonostante la malinconia nel guardarsi indietro, ci aiuta a guardare verso il futuro.
Pulix scopre l’ispirazione prepotente che arriva dall’emozione, crescendo e costruendo nuovi sogni e nuovi pensieri su ogni fotogramma della sua esistenza.
in copertina: Immagine generata con AI – depositphotos.com

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Gian Luigi Pulix nasce a Jerzu, sposato da oltre quaranta anni con Grazia, ha due figli e cinque meravigliosi nipotini. Dopo aver girato la Sardegna in lungo e in largo è approdato a Cagliari.
Ha lavorato presso aziende nazionali e internazionali, in vari settori.
Ha iniziato a scrivere poesie, dedicate alla moglie, durante la pandemia di Covid-19. “Disordini di-versi” è la sua opera prima.